Bruxismo

Digrignare i Denti

Tra i problemi odontoiatrici talvolta si sente spesso parlare di bruxismo, ma di cosa si tratta? Quali ne sono i sintomi, le conseguenze e i possibili rimedi?

bruxismo

Bruxismo

Il termime bruxismo deriva dal greco βρύκω, o βρύχω, che significa digrignare i denti e consiste in una contrazione della muscolatura masticatoria.

Le statistiche dicono che riguarda circa l’8-9% della popolazione, vi è addirittura chi parla di un’incidenza del 20% sulla popolazione mondiale.

Spesso chi ne è colpito non ne è consapevole anche perché si tratta di un atto involontario che viene diagnosticato solo in seguito a visita e al manifestarsi dell’usura dei denti.

Per chi avesse dei dubbi è anche possibile provare una tecnica fai da te per la “diagnosi”:

è sufficiente mettersi davanti allo specchio e appoggiare i denti dell’arcata superiore su quelli dell’arcata inferiore, se non vi sono spazi tra gli stessi è molto probabile che si soffra di bruxismo.

Questa prova non sostituisce il consulto di uno specialista.

Bruxismo
effetti del Bruxismo

Il bruxismo è anche definito come para-funzione in quanto si tratta di un movimento non finalizzato ad uno scopo.

E’ caratterizzato dal digrignamento dei denti, che vengono strisciati e sfregati tra loro, oppure le arcate vengono serrate con eccessiva pressione tra loro, solitamente ogni atto di bruxismo dura da cinque a nove secondi e durante la notte questo movimento si ripete più volte.

Nei casi di bruxismo diurno è ravvisabile un comportamento consapevole che però non si riesce ad evitare, assimilabile ad esempio al mangiarsi le unghie, mordersi le labbra, masticare tappi delle penne o masticare di continuo gomma, mentre il bruxismo notturno nella quasi totalità dei casi non viene avvertito.

Non si tratta solo di un semplice disturbo perché con il tempo tale comportamento porta danni molto gravi dovuti ad una notevole usura dei denti che perdono la dimensione verticale e lo strato di smalto fino ad arrivare, nei casi più gravi, all’esposizione della dentina, di conseguenza vi è una maggiore incidenza della carie.

Al risveglio è probabile che chi è affetto da tale disturbo provi dolore temporo-mandibolare a causa dell’affaticamento della muscolatura masticatoria e vi possono essere anche difficoltà ad aprire completamente la bocca.

Per capire lo sforzo basti pensare che normalmente i muscoli della masticazione dovrebbero essere attivi per una o due ore nell’arco dell’intera giornata, mentre il digrignamento dovuto a bruxismo porta ad un uso prolungato soprattutto nel caso in cui la persona che ne è colpita assume tale atteggiamento durante le ore notturne.

E’ errato pensare che siano coinvolti solo i denti perché è coinvolta anche la struttura di sostegno del dente, come gengive, parodonto e muscoli della masticazione che vengono sollecitati, con la possibilità che si verifichi un allentamento delle strutture di sostegno che può portare alla perdita del dente (per questo motivo gli impianti dentali sono sconsigliati a coloro che soffrono di bruxismo).

Tipologie di bruxismo

Rumoroso in questo caso è presumibile che chi dorme accanto possa più facilmente accorgersi del problema, anche se si manifesta esclusivamente di notte. Il rumore è dovuto dallo sfregamento dei denti che progressivamente si consumano.

Silenzioso in questo caso si ha il classico serramento delle arcate dentali che causa una minore usura dei denti, ma allo stesso tempo, per l’eccessiva pressione a cui sono sottoposti gli elementi, si verificano delle lesioni allo smalto che favoriscono la proliferazione batterica e la carie.

Misto cioè caratterizzato sia da sfregamento dei denti, sia da eccessiva pressione di un’arcata sull’altra.

Diurno (solitamente accompagnato anche dal notturno). Il diurno, come intuibile, è più facile da avvertire e quindi il paziente si reca dall’odontoiatra e tempestivamente si riesce a porre rimedio, più complicata è la situazione in caso di bruxismo notturno in quanto la persona non si rende conto di avere tale disturbo.

Gli studi sul digrignamento notturno sono basati soprattutto sulle rilevazioni elettroencefalografiche da cui emerge che si presenta maggiormente durante la seconda fase del sonno mentre è raro durante la fase REM.

In questo caso i sintomi possono emergere in ritardo e spesso non facilmente collegabili, senza una visita medica, al bruxismo.

I sintomi più eclatanti sono mal di testa, dolori alle articolazioni della mandibola e spalla, bocca secca, denti sensibili al caldo e al freddo e doloranti durante lo spazzolamento, mal di denti, otalgia e in alcuni casi la netta sensazione al risveglio di avere i denti che stringono.

E’ possibile che il bruxismo dia origine anche ad acufeni, si tratta di una patologia a carico dell’orecchio che porta ad avvertire ronzii inesistenti in natura, avere vertigini e disturbi dell’equilibrio.

Le cause del bruxismo

Nonostante i numerosi studi in materia ancora non si è giunti a capire esattamente l’origine del bruxismo, diverse sono le ipotesi.

Nell’analisi di questa patologia si apre un ventaglio di potenziali fattori predisponenti e concomitanti, sebbene non vi sia ancora alcuna certezza sulle cause.

Come prima cosa è opportuno distinguere il bruxismo primario dal bruxismo secondario, quest’ultimo ha cause in altre patologie che non provocano in modo diretto tale disturbo e che una volta trattate adeguatamente e superate portano al superamento anche del bruxismo.

Una teoria, risalente nel tempo, riconosce come causa principale una malocclusione o cattivo allineamento della mandibola che a sua volta può essere dovuto ad un problema posturale, in questo caso è possibile anche consultare uno specialista come lo gnatologo.

In pratica si tratterebbe di una sorta di auto-correzione volta ad eliminare i pre-contatti attraverso una limatura dei denti. Infatti, in passato in caso di malocclusione oltre all’apparecchio ortodontico si usava anche limare i denti, procedura poi sorpassata perché ritenuta poco soddisfacente.

La teoria della malocclusione in realtà è poco convincente anche perché i pazienti, una volta eliminato il pre-contatto continuano ad avere il digrignamento dei denti e in molti casi questo disturbo sussiste anche senza una malocculsione iniziale.

Un altro studio collega il bruxismo alla deglutizione spontanea, questa avviene normalmente ogni 4 minuti, la stessa si verifica sia durante il sonno sia durante la veglia, ma per poter essere esercitata è necessario che la mandibola sia ben centrata e libera di muoversi.

In conseguenza di ciò, se durante la notte si assumono posizioni fisiologicamente non corrette rispetto all’espletamento di tale funzione, i muscoli responsabili della deglutizione spontanea sono costretti ad uno sforzo maggiore per riportare la mandibola nella giusta posizione.

Studi più recenti, invece, puntano il dito contro lo stato di ansia, di stress, stati depressivi, irritabilità, iperattività, fattori questi che porterebbero a tale comportamento, come succede con la onicofagia, proprio per questo viene spesso suggerito ai pazienti di iniziare tecniche di rilassamento che possono far superare tale disturbo.

In alcuni casi a causare il bruxismo possono essere anche disturbi neurologici che comportano movimenti involontari, in questo caso si tratta di un bruxismo secondario e diventa necessario l’aiuto di un neurologo.

Infine, tra le possibili cause vi è l’assunzione di alcuni farmaci che portano ad avere dei movimenti involontari, in particolare può trattarsi di antidepressivi e neurolettici.

Gli studi hanno rilevato una certa costanza dell’elemento genetico, cioè una maggiore incidenza in persone che hanno già in famiglia altre persone con tale disturbo.

Incidenza elevata anche in coloro che hanno difetti posturali, soffrono di russamento notturno, disturbi del sonno in genere come le apnee, allucinazioni notturne e sonnolenza diurna.
L’analisi sui soggetti portatori di tale disturbo hanno inoltre evidenziato una notevole incidenza di esso tra persone con problemi di alcolismo, abuso di caffè, tabagismo, ma non sono chiari i meccanismi che scatenano tale reazione.

Il bruxismo nei bambini

Il bruxismo nei bambini è molto frequente al punto che ne soffrono 3 bambini su 10 sotto i cinque anni di età, solitamente tende a scomparire con l’adolescenza, in questo caso è molto legato alla crescita e allo sviluppo della mandibola e dei denti.

Nonostante questo, nel caso in cui sia accompagnato da iperattività, nervosismo, disturbi del sonno è consigliato rivolgersi ad uno specialista che potrà valutare la necessità o meno di porre in essere rimedi anche nel caso di bambini. In questo caso occorre valutare anche lo stato di crescita ed evoluzione delle strutture in quanto non sempre è possibile l’uso del bite che, come in seguito vedremo, è il rimedio applicato.

Rimedi

Oltre a rimuovere la causa che ha dato origine al problema, se possibile, è necessario porre in essere dei rimedi che aiutino ad evitare l’ulteriore usura dei denti e riparare i danni già verificatisi.

E’ bene dire che non vi sono terapie farmacologiche o chirurgiche per risolvere il problema, l’unica soluzione oggi disponibile per evitare lo sfregamento involontario dei denti è l’uso del bite, o morso. Si tratta di una particolare mascherina, simile a quella usata dai pugili per proteggere i denti durante gli incontri, questa va applicata sui denti durante la notte, così se si tratta di bruxismo silenzioso viene attenuata la pressione dei denti dell’arcata superiore sugli elementi dell’arcata inferiore, se, invece, si tratta di bruxismo rumoroso si evita lo sfregamento dei denti tra loro e quindi la loro usura.

Il bite viene solitamente inserito sui denti superiori ed è realizzato in resina trasparente che, in base alle caratteristiche del paziente, può essere più o meno dura.

Essendo un materiale meno resistente rispetto allo smalto dei denti, tende a consumarsi e quindi può essere necessario sostituirlo anche in modo frequente in base alla gravità del problema del paziente.

Il bite può essere utile anche a modificare la posizione della mandibola e aiuta a rilassare i muscoli, quindi fin da subito sarà possibile notare un miglioramento della qualità della vita visto che si allentano le tensioni dovute al digrignamento e vengono meno i dolori associati.

Nei casi meno gravi è possibile anche comprarlo direttamente in farmacia con un costo piuttosto ridotto, ma per una soluzione su misura del problema, è consigliato recarsi presso il dentista per la preparazione di un bite personalizzato, in questo caso è possibile anche la correzione del cattivo allineamento.

Il bite su misura può essere realizzato tramite uso di un software in grado di scannerizzare la struttura del cavo orale e dei denti, in seguito a tale esame sarà possibile realizzare una mascherina perfettamente integrata rispetto al problema e all’usura del singolo paziente.

Nei casi in cui i denti siano molto rovinati è possibile anche eseguire una ricostruzione della struttura dei denti, ciò permette un recupero estetico e funzionale dei denti.

Se il paziente soffre anche di bruxismo diurno sarà importante iniziare ad avere un maggior controllo e quindi con la forza di volontà evitare di assumere tale atteggiamento.

In ogni caso è consigliato seguire corsi di rilassamento come lo yoga, training autogeno, pilates, o semplicemente un bagno caldo e rilassante prima di coricarsi. Se necessario può chiedersi anche un consulto psicologico volto a superare lo stato di ansia e depressione.